Con
“Automatic for the People” (1992) i R.E.M. raggiungono la maturità. E si sa,
quando con un disco si raggiunge l’apice
della creatività diventa ancora più duro
rientrare in studio di registrazione. I R.E.M. non fanno eccezione. Nel periodo
post-Automatic Michael Stipe soffre del blocco dello scrittore, il destino
incombe infausto sul gruppo: il 31 Ottobre 1993 muore l’attore River Phoenix (“Belli e Dannati”,
“Stand by me”), carissimo amico di Stipe.
A fatica il gruppo incomincia a lavorare ed un nuovo lutto colpisce la band,
muore Kurt Cobain (Nirvana) e come se non bastasse per un brevissimo periodo
Mike Mills finisce in ospedale. ”Monster” non nasce certo sotto i migliori
auspici. Il risultato è un disco fosco, caratterizzato dall’ombra incombente di
ossessioni, squilibri, relazioni sentimentali
dalla logica perversa. Le atmosfere criptiche descritte nei testi
trovano forma nella musica, in un rock acido, veste nuova per il gruppo. I
R.E.M. realizzano il tanto annunciato disco rock, arriva inaspettato sulla scia
della moda grunge, ma non è una pallida imitazione di stilemi abusati o stantii,
Stipe e compagni non fanno l’occhiolino interessato a certe sonorità, anche se
ne sono evidentemente influenzati: non a caso,Thurstoon Moore, leader dei Sonic
Youth, partecipa come seconda chitarra in Crush with eyeliner. Per la prima
volta nella discografia della band la voce di Stipe passa in secondo piano per
lasciare spazio alla chitarra di Buck. A tratti il cantato di Stipe è quasi
irriconoscibile, robotico in King of Comedy, in falsetto in Tongue.Le parole
sono sovrastate da riverberi sonori, dopo anni Buck si è finalmente deciso a
rispolverare l’amplificatore. L’ora suprema è giunta, il suono di insieme è poco curato, rozzo e
asciutto (Crush with eyeliner, Took your name, Circus Envy, King of Comedy),
quasi un disco hard rock, chi se lo sarebbe mai aspettato dai R.E.M. Questa
nuovo approccio della band destabilizza
i detrattori e sorprende in positivo ed in negativo i fan della prima ora,
delude chi si aspettava un nuovo Automatic for the people, incontra i pareri
favorevoli di chi desiderava da tempo ascoltare i R.E.M. in chiave rock. Ma il passato non si scorda
facilmente, non si cancellano quattordici anni di carriera in un minuto, ed
ecco che compaiono canzoni in perfetto
stile R.E.M. :Strange Currencies, I don’t sleep, I dream. In conclusione del disco non manca poi una dedica
all’amico Cobain, Let me in, un brano struggente, che unisce musica e testo: il
muro del suono riproduce metaforicamente quella barriera fisico-mentale in cui
si è rinchiuso Cobain. Stipe ha cercato di entrare nell’universo del cantante
dei Nirvana, ma non ci è riuscito, Let me in testimonia questo fallimento.
Infine una citazione speciale per You, ultimo brano e perfetta sintesi dei
nuovi R.E.M., in bilico tra l’armonia vocale di Stipe, unica nella storia del
rock, e il forte ridimensionamento del ruolo delle chitarre.
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9 commenti:
ero già tra i lettori fissi, ma secondo me blogger ogni tanto li cancella.. *_*
comunque adesso ci sono di nuovo!
questo non sarà il migliore disco dei rem, però ha un notevole fascino alternative rock
Sì, succede anche a me, i followers appaiono e scompaiono. Concordo, Monster non è il disco migliore del gruppo, ma ha il suo fascino.
Mi unirei anche io volentieri ai lettori fissi ma non riesco a vederli.
Sto apprezzando molto questo blog per la scoperta di cose che non ho mai ascoltato e la ri-scoperta di cose che non ascolto da tempo (tanto) come questo Monster.
All'epoca della sua uscita non mi aveva fatto impazzire ma in fondo non sono mai stato un grande fan dei R.E.M.
Posso permettermi di darti un consiglio per il blog visto che ormai lo seguo con costanza?
Io staccherei sempre i testi dalle immagini (e viceversa) con uno spazio, i blog ne guadagneranno in estetica e in chiarezza.
Scusa se mi sono permesso :)
Intendevo dire "i post ne guadagneranno in estetica e in chiarezza". Sorry.
Firma cangiante, i consigli sono sempre ben venuti. Cercherò di seguire le tue annotazioni :). Grazie per gli apprezzamenti.
Oh, great!
Per i Rem la chiamo già Nostalgia!!!
Tanta nostalgia.
Un disco così così.Chiari e scuri di una super band in viaggio verso il tramonto.
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