Artista:1919
Titolo:Complete
Collection
Genere:Post-punk/Ghotic-rock
Anno:2001
Tracklist:
1.Caged
2.After the
fall
3.Repulsion
4.Tear down
these walls
5.Alien
6.Machine
7.The
Hunted
8.The
Scream
9.Slave
10.The
Ritual
11.Control
12.Cry Wolf
13.Dream
14.Storm
15.Earth
Song
16.Can this
be real
17.Midas touch
18.Giant
1919, band in bilico tra post-punk e gothic-rock, si forma a
Bradford, città industriale del West
Yorkshire (Gran Bretagna), nel dicembre 1980.Ian Tilleard (voce), Mark Tighe
(chitarra), Steve Madden (basso), Mick Reed (batteria). L’idea di base, secondo
Mick Reed, è di creare un gruppo dal suono melodico pesante e intenso senza
fronzoli e propositi precisi. E ci riesce, peccato i 1919 durino il tempo di un
disco, “Machine”, pubblicato nel 1983, un anno prima del definitivo
scioglimento del gruppo, avvenuto nel 1984. Nel 2001 la Cherry red records
rispolvera dalla muffa degli anni il materiale discografico dei 1919 ed esce a sorpresa “Complete Collection”,
raccolta, che include la tracklist di“Machine”, con l’aggiunta di brani
inediti, mai pubblicati prima. Una compilation per tutti gli amanti del gothic
rock/ positive punk. Quasi imperdibile. Gli ingredienti per la ricetta
dark-wave perfetta non mancano. Riff nevrotici, suoni algidi, voce ansiogena.
Una potenza sonora ineguagliabile. Pause di panico prima del buio, profondo
come le linee di basso da sfondo alle inquietudini vocali di Tilleard.
Atmosfere turbate, dissonanti, che non sfigurerebbero in un disco di Bauhaus,
Killing Joke. Proprio a quest’ultimi i 1919 sono stati spesso paragonati. Le
affinità e le somiglianze sono indubbie. Ma è solo una coincidenza. Difficile
riscontrare nel progetto 1919 una volontà di imitazione o copia come accade per
i gruppi revival new wave del nuovo millennio. Semmai è il caso di parlare reciproca influenza fra
band nella prima metà degli anni ottanta. E’ verosimilmente plausibile, anche
se non abbiamo testimonianze concrete, il passaparola musicale tra artisti.
Immagino il cantante dei 1919 nella sua cameretta ad ascoltarsi l’esordio dei
Killing Joke o magari perché no, Peter Murphy incuriosito dal disco di debutto
dei 1919. Un fluire di spunti e idee. Sempre più rare negli anni zero del
riciclo di mode e generi. Oggi i 1919 verrebbero osannati dalla stampa specializzata,
all’epoca erano oscurati dalla grandezza incommensurabile delle band pioniere
del gothic-rock.
4 commenti:
leggo e commento spesso i tuoi post; l musica che critichi e presenti così bene è quella che ho ascoltato e ascolto sin dai banchi di scuola.....
Mi fa piacere Cirano, ciò mi rallegra il cuore :).
Piuttosto killingjokkici, già. Non li avevo mai sentiti nominare. Bello. Brava.
Sì, il sound dei 1919 richiama moltissimo i Killing Joke.
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