Titolo Originale:La prima notte di quiete
Regista:Valerio Zurlini
Cast:Alain Delon(Daniele Dominici), Sonia Petrova(Vanina Abati), Lea Massari(Monica), Giancarlo Giannini(Giorgo Mosca, detto Spider), Salvo Randone(il preside), Alida Valli(Marcella Abati),Renato Salvatori (Marcello), Adalberto Maria Merli (Gerardo Pavani), Nicoletta Rizzi (Elvira), Krista Nell (Mirra “Cocaina”), Sandro Moretti (Leo Montanari), Fabrizio Moroni (un vitellone), Patrizia Adiutorj, Roberto Lande, Maria Cristina Antonellini (allievi)
Genere:Drammatico
Paese:Italia, Francia
Durata:132' min
Anno di uscita:1972
Capolavoro di Valerio Zurlini(dimenticato regista italiano),La prima notte di quiete, cattura la malinconia del mare romagnolo in Autunno. Come un fantasma appare tra la nebbia di Rimini, Daniele Dominici(un affascinante Alain Delon), professore di lettere con il fascino da poeta maledetto, barba incolta, occhi azzurri, cappotto color fango, sigaretta sempre a portata di mano. Senza particolare interesse e convincimento accetta una cattedra come supplente in un liceo di Rimini. Il primo giorno di lezione, senza arte nè parte, organizza un compito in classe, fornendo due tracce tematiche: uno scritto personale e un saggio sulla purezza e il peccato nel mondo di Alessandro Manzoni.Dominici, perso nei suoi pensieri, esce fuori dalla scuola, per andarsi a comprare Le Figaro e Newsweek.Rimproverato dal preside ritorna in aula. Alieno alle dinamiche scolastiche, si rifugia nel ricerca disperata dell'amore perduto, nel gioco d'azzardo, accerchiato da una compagnia di balordi di provincia, che ricordano seppur alla lontana i "vitelloni" di Fellini(Gerardo Pavani, Spider,Marcello, Leo, Elvira, Mirra "cocaina").Quella di Dominici è una doppia vita, di giorno indossa la maschera del professore, di notte bazzica i locali del riminese insieme all'allegra combriccola tra droga e alcol.Durante l'orario scolastico incuriosito dalla scelta inusuale del tema su Manzoni, attratto dall'ingenua bellezza dei suoi diciannove anni, Dominici si infatua di Vanina(Sonia Petrova), studentessa dallo sguardo perso nel vuoto, fidanzata con Gerardo Pavani, uno dei componenti del gruppo dei perdigiorno.La giovane ragazza rappresenta per il professore la via d'uscita dalla morte dello spirito , sempre più in fin di vita, straziato dalla routine opprimente della convivenza con la compagna Monica(Lea Massari).La relazione con quest'ultima è un film muto, solo gesti e parole mute di significato.L'unica speranza è uscire dal nucleo domestico, inseguire Vanina, per le strade di Rimini, fuori dalla scuola, nei locali.Ma lei gli sfugge.Le ore trascorse con la giovane sono attimi nel tempo.La visita di Vanina e il professore alla cappella della Madonna del parto di Pier della Francesca a Monterchi(residenza della sorella di Vanina) è surreale, un' apparizione in un sogno.Lo stesso dicasi per l'incrocio di sguardi in un locale riminese e il bacio fugace in macchina.Il destino infausto rende quasi rare le occasioni di incontro tra i due , quando Vanina lascia la scuola.A questo punto il professore disperato, vagheggia senza una meta.Fin quando, grazie all'amico Marcello, trova la possibilità di restare per una notte solo con Vanina in una casa vuota sulla spiaggia.Dopo aver fatto l'amore, l'incubo del risveglio.Il fidanzato scopre i due amanti e rivela a Dominici il fosco passato di Vanina(amante di tutti gli uomini della compagnia).Il professore continua per la sua strada, al cuor non si comanda.Prosegue la relazione con Vanina e chiude definitivamente con la compagna.Ma quando ritorna, Vanina è già scomparsa.In preda alla confusione più totale, con la sua Citroen Traction Avant, muore in un incidente stradale.La quiete mai trovata in vita, la trova da morto.Come l'amore adolescenziale, finito suicida, a cui avevo dedicato una raccolta di poesie intitolato"La prima notte di quiete"(titolo ispirato a una frase di Goethe).Zurlini riesce perfettamente a fotografare l'inquietudine, l'infelicità di una vita pervasa dalla disillusione e dallo sconforto.Ma non solo, dipinge come un novello William Turner del cinema, il quadro maliconico-decadente dei contorni paesaggistici, una Rimini plumbea che soffoca il respiro.Senz'altro figlio del cinema Felliniano, in Zurlini emerge un profondo e sentito senso fatalistico.Il destino aleggia come un'ombra dietro di noi.Daniele Dominici, un uomo alla ricerca di se stesso, un po' come tutti, cerca la quiete.Ma che cos'è la quiete?Esiste.Per Dominici la quiete esiste ma dopo la morte.Allora ha senso cercare qualcosa nel posto sbagliato?La vita è anche questo, cercare la felicità nella tristezza.L'amore è sofferenza. Dominici, si infatua di Vanina, a suo rischio e pericolo.La cotta per Vanina è una coltellata al cuore, con una spada affilata.Le pause, i silenzi, scelti volutamente dal regista , sottolineano l'affanno del vivere senza un futuro certo.
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