Artista: Echo & The Bunnymen
Titolo : Crocodiles
Anno :1980
Genere:Post-punk
Tracklist:
1.Going up
2.Stars are Stars
3.Pride
4.Monkeys
5.Crocodiles
6.Rescue
7.Villers Terrace
8.Pictures on my Wall
9.All that Jazz
10.Happy Deathmen
Forse, ma anche senza forse gli Echo & the Bunnymen sono una delle band più importanti di Liverpool, non sono i Beatles (il più famoso e più significativo gruppo pop britannico), ma possono vantare una carriera ad alti livelli. Conosciuti dal pubblico generalista per "The Killing Moon", brano incluso nella colonna sonora di "Donnie Darko", gli Echo & the Bunnymen non sono un gruppo meteora, in gergo una one hit wonder band, ma semmai il contrario, una di quelle band fondamentali nel panorama new wave inglese, che ha lasciato un segno indelebile nei meravigliosi anni ottanta con splendidi dischi pop velati di malinconia e disincanto. Il nucleo iniziale, Ian McCulloch alla voce e Will Sergeant alla chitarra, si forma nell'estate del 1978.Si aggiunge poi al basso Les Pattinson.Senza batterista, ma dotati di una drum machine chiamata "Echo" (da qui il nome "Echo & the bunnymen), debuttano live all' Eric's di Liverpool.Nel Marzo 1979 rilasciano sulla Zoo record il primo singolo "Pictures on my Wall / "Read it in Books".Il successo e l'innegabile valore del singolo, nonché i numerosi riscontri live, portano il gruppo ad ottenere un contratto per la Korova, sussidiaria della major WEA.Prima di recarsi in studio Peter de Freitas, batterista in carne ed ossa, si sostituisce alla drum machine.
L'esordio, "Crocodiles" esce il 18 Luglio nel Regno Unito e il 17 Dicembre negli Stati Uniti. Il disco è stato registrato per metà a Londra negli Eden Studios e per metà in Galles ai Rockfield Studios sotto la supervisione di Bill Drummond, manager del gruppo, David Balfe, partner di affari di Drummond e tastierista dei Teardrop Explodes (altra band di Liverpool), Ian Broudie (ex-componente dei Big in Japan).E se è vero che l'occhio vuole la sua parte, la copertina realizzata dal fotografo Brian Griffin nei boschi vicino a Rickmansworth nella contea di Hertfordshire ci catapulta subito nell'immaginario dark del disco.Per inciso uno tra i migliori album della new wave inglese, ha quel tocco speciale, difficilmente ripetibile.A far da padrona è la voce sontuosa ed intensa di McCulloch, accompagnata dalla creatività con le sei corde di Sergeant, ispirato dalla psichedelia e dalle innovazioni chittarristiche dei Television.In questa magica corrispondenza di amorosi sensi siamo presi per mano, trascinati in un mondo incantato di elfi e fate, abbandonati nell'oscurità dietro folti cespugli, consolati da piacevoli melodie autunnali, la tristezza delle foglie caduche sparse sull'erba, la felicità di una nuova primavera.La luce del sole all'alba illumina il buio della luna, la cupezza interiore dei testi è spodestata dalla dolcezza irradiata dal sodalizio armonico tra basso e chitarra.Un piacere per le orecchie e la gioia è così grande che arrivati all'ultima canzone viene spontaneo premere di nuovo "play" e continuare il viaggio all'infinito.
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6 commenti:
grande album !poi li ho un po' persi ma chissa.....
I tempi d'oro sono passati, quello che dovevano dire l'hanno detto negli anni ottanta, ma sono ancora un ottima band.
grande lavoro; io poi avevo preso una fissa per loro, ore passate ad ascoltare "Porcupine" ed "Heaven up here", troppi anni fa' ormai...
Anch'io ho passato ore ed ore ad ascoltare Heaven up here.Over the wall è una delle mie canzone preferite di sempre.
gli echo sono meglio dei beatles!
Cannibal con me sfondi una porta aperta."Heaven up here" mi ha aperto un mondo nuovo, ho incominciato ad appassionarmi alla new wave e poi al post punk.Gli Echo sono nella top five dei miei gruppi preferiti.I primi Beatles non mi hanno mai detto niente, certo canzoncine piacevoli, ma niente di più,solo dopo Rubber Soul sono migliorati e hanno prodotto album ottimi.Non so, personalmente, gli Echo hanno speciale nella mia formazione musicale, però oggettivamente la loro importanza è legata ai primi quattro album, uno più bello dell'altro.
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