Greg Sage, ragazzo di Portland,
Oregon, figlio di un fonico professionista, passa ore ed ore chiuso nella sala
di registrazione e si diverte a fare compilations per gli amici. Un modo strano di divertirsi, forse. Ma negli inverni freschi e piovosi di Portland non c'è di meglio da fare. Il passatempo diventa passione, Greg nel 1977 decide di formare i Wipers, concepiti inizialmente, non come vero e proprio gruppo, ma come recording project incentrato sulla figura di Sage, centrale, in ogni caso, per tutta la durata del progetto Wipers: Sage è l'unico componente fisso fino al 1999, il fulcro focale della band, nata a sua immagine e somiglianza. Per incidere il primo singolo "Better of Dead" (1979) sull'etichetta auto-finanziata Trap records Sage si fa ad accompagnare dal batterista Sam Henry e dal bassista Doug Koupal, trio stabile fino al 1981. Sempre nel 1979 esce il disco d'esordio, "Is this Real ?" sulla Park Avenue Records, niente sarà più lo stesso. Non in termini di popolarità o successo, Sage resta il nerd di prima, ma la scena underground statunitense subisce una svolta all'istante, in quel 1979 americano, dominato dalla scena punk e hardcore poi, si accende la fiamma di rabbia adolescenziale, che per anni bruciava in disparte, in un angolo, senza manie di grandezza. La riservatezza è voluta, nelle intenzioni iniziali non ci dovevano essere tour o qualsivoglia evento promozionale, Sage aveva previsto di produrre 15 album in 10 anni. Con il senno di poi, non fu esattamente così, i Wipers non furono così prolifici, ma una cosa è certa, l'anima indipendente dei Wipers è inscalfibile. Sage e compagni avrebbero potuto cedere alla prima major di turno e finire sotto i riflettori dell'alternative rock, ottenere la meritata visibilità, ma una simile strategia discografica non era nei piani di Sage. Già parlare di piani, strategie e piani è lontano dalla natura naif e DIY(do it yourself) di Sage. In "Is This Real ?" emerge la voglia di esprimere se stessi in musica, ogni brano ritrae senza filtri lo stato d'animo di Sage, e nell'umore del leader dei Wipers, se sei un adolescente, quasi sicuramente, riesci a rispecchiartici. Un sottile velo di disperazione, misto a un'insana confusione dei ruoli e l'esplosione dell' ira ribelle vengono affrescati a mano libera nel disco di debutto dei Wipers. La voce lacerante di Sage colpisce al primo ascolto, in un baleno scorrono le undici tracce, uno sfogo a voce alta, che si distacca però dagli stilemi classici dell' hardcore americano. Sage preferisce strutture compositiva dilatate, le trame di chitarra sono aggressive e contemplative quando necessario e si uniscono alla perfezione con le linee di basso. Tutto ciò avviene con semplicità e non calanche. La realtà è mostrata nella sua crudezza, ma gli stralci veristi sono intervallati da pause cerebrali. Un modus operandi che raggiunge l'apice con l'album successivo "Youth of america", la narrazione in note del lato nascosto della gioventù americana: il malessere che si preferisce far finta di non vedere. Molti gruppi hanno imparato la lezione dei Wipers, in particolare Cobain, leader dei Nirvana sembra essersi follemente ispirato alla timbrica di Sage. Non mancano i dischi tributi ai Wipers, il più significativo è quello uscito nel 1993 sulla Kerr Records "Fourteen songs for Greg Sage and The Wipers", due cover lasciano il segno, "Return of the rat", rifatta dai Nirvana e "Pushing the extreme" riproposta da Thurston Moore. Un gruppo da riscoprire, soprattutto se siete fan dei Nirvana e non vi siete mai chiesti di chi fosse "D-7".
6 commenti:
...anche con buone influenze sui Radiohead per me....ben ritrovata ora sono riuscito ad intercettare i tuoi feed.
Benone :D.
Bellissimo album anche se preferisco over the edge
Sì, concordo, anch'io preferisco i due successivi, con una predilezione per Youth of america.
Come hai scritto,da qui son passati i Nirvana e parecchi altri gruppi dell'epopea grunge.Un gran bel sentire anche oggi.
Già, sempre attuali.
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