sabato 21 maggio 2011

L7- L7



Artista:L7
Titolo:L7
Genere:Grunge
Anno:1988
1.Bite the wax tadpole
2.Cat-O’-Nine Tails
3.Metal Stampede
4.Let’s rock tonight
5.Uncle Bob
6.Snake Handler
7.Runnin' from the law
8.Cool out
9.It's not you
10.I drink
11.Ms. 45

L7(1988, Epitaph records), album di debutto delle L7, è uno sputo in un occhio alla melodia. Questa è la sua forza. Ogni singola parte del disco è disturbante, un picchio di martello in piena notte. Un continuo rumore di sottofondo, come se avessimo lasciato aperta la tv. Ma la lucina rossa "on" è spenta. Il pavimento traballa, un terremoto di chitarre proviene dalla cantina. Un gruppo di ragazze  scalmanate stanno rockeggiando stanotte, Let’s rock tonight!E lo stanno facendo sul serio, non giocano a fare le rockstar. “Rockstar“, parola ormai desueta per delle riot girls come le L7. Qualsiasi paragone con altri gruppi è superfluo. Le L7 sono le L7. Potrei dire che sono i Mudhoney in gonnella. Un’affermazione ridicola che si andrebbe ad aggiungere alla lunga lista delle sparate giornalistiche. Seppure alcune soluzioni sonore si rivelino ripetitive, di fronte all’uragano umano delle L7 passa tutto in secondo piano. Impossibile annoiarsi. Non è un pesce d’aprile. Non vi ritroverete nessun foglietto appiccicato sulla maglietta, solo un leggero mal di testa dovuto al frastuono più atroce. La casa messa a soqquadro, bottiglie di birra sparse sul tappeto, il divano distrutto dalle pedate. Un disastro che vi accompagnerà nel risveglio la mattina seguente, dopo una notte trascorsa a pogare al risonar della confusione più assurda. Perché anche la confusione ha una sua melodia, le L7 lo hanno capito fin da subito. Se nell’album in questione è pressoché assente, nei prossimi sviluppi discografici delle californian riot girls sarà sempre più presente, ma sempre con moderazione e ben commistionata con il furore delle chitarre ruggenti e l’inossidabile rabbia grunge. Un elogio al punk e al metal più grezzo con un tocco graffiante, che difficilmente lascia impassibili sulla sedia. Per capire l’underground anni novanta un ascolto a “L7” è imprescindibile. Magari non vi piacerà, proverete un senso di schifo, di già sentito, ma quel  che è sicuro, non vi lascerà indifferenti come l’ennesimo disco di una hard-rock band qualsiasi.




Recensione pubblicata anche su The Wave Lenght

5 commenti:

Cirano ha detto...

bellissimo.....ma la band è sciolta??? O mi sbaglio...

Overthewall91 ha detto...

Sì,non sbagli.Si sono sciolte nel 2000.

face ha detto...

grandi l7 mi ricordo il singolo pretend your dead mi sembra molto carino...

Overthewall91 ha detto...

"Pretend we're dead" da Bricks are heavy", è una delle mie preferite.Guarda questa perfomance.Dire che è stupenda, è un eufemismo:http://www.youtube.com/watch?v=GypkmEUhHvQ

face ha detto...

boia sembra passata una vita!anfibi e camicie a quadripieno grunge...