sabato 6 agosto 2011

Sono solo canzonette pt. 3 : Frances Farmer Will Have Her Revenge On Seattle


Dopo una breve pausa riprende la rubrica "Sono solo canzonette". Al terzo appuntamento, dopo The Jesus and Mary Chain, Jaguars, è arrivato il turno dei Nirvana. E come forse avrete già capito dalla foto, parlerò di "Frances Farmer will have her revenge on Seattle", brano contenuto"In Utero" (1993), terzo ed ultimo album della band.Se ce ne fosse bisogno, il testo di questa canzone confuta le solite stupide idee  per cui il testo di un brano di musica leggera o meglio extracolta debba essere per forza vacuo e banale  e non riesca in alcun modo ad offrire spunti di riflessione o motivi di discussione. La musica può essere poesia e denuncia."Frances Farmer will have her revenge on Seattle" è un' arguta critica all'invadenza e sciacallaggio mediatico.Frances Farmer, attrice statunitense degli anni '30 e '40, originaria di Seattle, si distingue in giovane età, appena sedicenne, per il suo talento letterario, vince un concorso di scrittura con un saggio d'ispirazione atea "Dio muore".Il premio consiste in un viaggio nell'Unione sovietica. A nulla valgono le desistenze della madre, l'occasione per la Farmer è propizia, la giovane frequenta l'avanguardistico Teatro d'arte di Mosca, frutto di nuove esperienze. Ritornata  negli Stati Uniti, interpreta con successo di pubblico e critica numerose pellicole ad Hollywood e pieces teatrali ad Broadway. La carriera professionale procede magnificamente, mentre la vita privata va a rotoli: il matrimonio fallito con Leif Erickson, le tormentate relazioni sentimentali, la pressione opprimente esercitata dai mass media, spingono la Farmer all'alcolismo e all'abuso di sostanze stupefacenti (anfetamine). Francis Farmer, anti-conformista, attivista  politica di sinistra, è vittima del conservatorismo liberticida e bigotto del partito repubblicano, partito di maggioranza nello stato di Washington. Ormai debole e fragile, sola, abbandonata da una madre arcigna nemica, carnefice della figlia, la Farmer è destinata a un inesorabile declino, i continui guai giudiziari e i numerosi ricoveri in cliniche psichiatriche. Nel 1950 esce dal manicomio, su richiesta dei genitori anziani, si risposa due volte e nel 1958 prova a rilanciare la sua carriera, ma ormai il destino professionale è segnato per sempre dalla cattiva nomea costruita ad arte dai media.Kurt Cobain, colpito da questa tragedia moderna, si identifica nella storia della Farmer, per sua stessa ammissione il brano è una dedica alla sua martire preferita: "La storia di Frances Farmer e’ cosi triste, può succedere a chiunque ed e’ accaduta in un periodo vicino a noi, quindi c’e’ un piccolo riferimento personale ma principalmente racconta alla gente la storia di Frances Farmer”. Cobain nel brano sembra voler invocare lo spirito dell'attrice e si augura che la Farmer possa ritornare per vendicarsi delle ingiustizie subite "She'll come back as fire, to burn all the liars and leace a blanket of ash on the ground"/“Ritornerà circondata da fiamme per bruciare tutti i bugiardi e lasciare un manto di cenere sul terreno”.

L'amarezza si trasforma in rabbia e senso di rivalsa. Un tributo a una grande attrice e una speranza per tante piccole Frances Farmer sparse per il mondo.






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