venerdì 9 settembre 2011

Dove eravate : The Sleepers


Ma dove diavolo eravamo che ci siamo persi gli Sleepers.Cavoli, le fanzine, le riviste ci hanno fregato alla grande con la british invasion  e ora ci ritroviamo con giovani indie rincretiniti con la maglietta dei Joy Division solo perché fa figo.Dannazione, nessuno  sembra ricordarsi di Ricky Williams, un fottuto freak, troppo strano anche per i Flipper,  che, dopo nemmeno un anno di militanza lo buttarono fuori dal gruppo. Eppure, diamine, Williams non era una di quelle finte rockstar con in mente solo il successo, i soldi, le donne e le droghe. Gli eccessi e le droghe non mancavano, senza dubbio, ma la fama e il desiderio sfrenato di denaro potevano anche andare a farsi benedire. L’obiettivo principale era vivere la musica nelle sue sfumature e sublimazioni, viaggiare con l’immaginazione mentre si suona, magari con l’aiutino di qualche sostanza stupefacente. 

Ricky Williams inizia come batterista dei Crime nel 1976-1977 e diventa poi cantante degli Sleepers, band del sottobosco musicale di San Francisco.
E' il 1978 ed esce il primo ep degli Sleepers "Seventh World"(oggi introvabile, se non fosse per la compilation "The Less an Object", pubblicata nel 1996).Ricky Williams alla voce, Michael Belfer alla chitarra (membro dei Tuxedomoon dal 1977 fino ai primi anni ottanta), Paul Draper al basso e Tim Mooney alla batteria scatenano l'inferno. Accendono la miccia, infuocano i sensi  con un maledetto banchetto rock'n'roll per le anime perdute nel furore della notte. La voce di Williams, bizzarro incrocio tra Iggy Pop e Marc Bolan, echeggia tra le selve oscure, Belfer offusca le menti con riff graffianti ed esplosivi. “Seventh world”, la canzone di apertura, è la prima bomba a fulmicotone: un colpo ben assestato, cantato sporco, ritmo selvaggio, come nella miglior tradizione punk, una dannazione fra le frasche pungenti della perdizione. In “No Time” prende il sopravvento la ruvidezza, l'aggressività  sale alla gola profonda dell'anima, non ti lascia respirare, chitarra e batteria uniti nella battaglia risuonano come spari nel vuoto dell'esistenza, i sospiri carnosi, urticanti e terribilmente strazianti di Williams incarnano la disperazione, l'angoscia dell'incertezza dell'inquieto vivere.Un' inquietudine rabbiosa, ma anche strafottente ed incurante, come in "Flying", dove il raw power della sguaiataggine punk si veste di glam, della serie provate ad immaginare un Noddy Holder ubriaco cantare "Little doll" degli Stooges.In"She's fun " e "Linda"la vena glam lascia poi spazio a suggestioni post-punk , riprese ed esplorate nel primo ed unico album "Painless Nights"(1981), che suona come un malinconico addio ai ritmi iracondi dell'ep d'esordio.
Il disco raccoglie otto gemme di raro splendore, piccole perle sparse sui fondi marini, tra sassolini, meduse e pesciolini. Canzoni "When Can I Fly", "Walk Away", "The Mind" solcano gli scogli della speranza, tra flussi di acqua ondivagi e il piacevole frescolino della sabbia bagnata.Sembra di stare ad occhi chiusi, in piene fase rem, accompagnati nel sogno dalla profonda, ipnotica e un po' bowiana voce di Williams e dalla suspense eterea tracciata dalla chitarra di Belfer."Painless Nights" potrebbe essere un album dei Siouxsie & The Banshees con alla voce David Bowie, se gli Sleepers fossero nati nella terra di Albione.E invece no, provengono dall'underground di San Francisco e suonano maledettamente  british, così tanto che gli inglesi non li hanno nemmeno filati.Peccato, non sanno cosa si sono persi.E voi cosa aspettate?Non vorrete mica perderveli.Un attimo ancora, un ultima news, dopo che vi ho fatto una testa tanto, vi chiederete che fine ha fatto Ricky Williams.Ebbene dopo lo scioglimento degli Sleepers Williams ha cantato per qualche anno nei Toiling Midgets e nel 1992, malato d'asma, è morto nel sonno da bravo Sleeper.










Per approfondire:
qui e qui

Myspace

Altri articoli:
Debaser
The Last Days of man on Earth

7 commenti:

face ha detto...

buona band molto malata,mi ricordano i psychedelic furs degli inizzi chissa il perche'...bo

Overthewall91 ha detto...

Sì come paragone ci può stare se riferito a "Painless nights".

allelimo ha detto...

avevo comprato "Painless Night" seguendo la recensione di Rockerilla, ma non mi aveva colpito particolarmente, proverò a riascoltarli.

indierocker ha detto...

omiodio che blog!
perfino i DNA!
complimentoni!!!

Overthewall91 ha detto...

Grazie indierocker :).

Anonimo ha detto...

Probabilmente uno dei gruppi più sottovalutati di sempre, ma non da me, li adoro e painless night è uno dei miei dischi preferiti.
Bravo

gianf

Overthewall91 ha detto...

Grazie Gianf :).