sabato 1 gennaio 2011

New wave sound

Per incominciare bene l'anno,faccio un  viaggetto  super-rapido nel suono New wave,ripercorrendo brevemente la carriera dei Joy Division e The Sound.


Joy Division ovvero l'area nei campi di concentramento nazisti riservata alle donne imprigionate trattate come prostitute,ma non solo sono anche una delle più importanti e influenti band inglesi del ventesimo secolo,e non sto esagerando.Il gruppo,composto da Bernard Summer,Stephen Morris,Peter Hook e Ian Curtis, si formò a Salford nella contea di Greater nel 1977.Ian Curtis ,il cantante,esprime come un poeta preromantico settecentesco passionalmete la propria inquietudine e angoscia ,sentimenti propri poi anche della gioventù della provincia inglese:la generazione thatcheriana non ha alcuna voglia di sorridere.
Manifesto della "poetica" dei joy division sono i due album:Unknown pleasures e Closer.
"Unknown pleasures" è stato registrato nell'aprile del 1979 presso gli studi Strawberry Studios di Stockport e prodotto dalla Factory records.La copertina presenta un'immagine presa dalla The Cambridge Encyclopedia of Astronomy ,ed realizzata da Peter Saville e Chris Mathan.
Il disco è un viaggio "onirico " guidata dalla voce baritonale di Curtis,che esordisce speranzoso in "Disorder" con la frase "I've been waiting for a guide to come and take me by the hand" ,si lascia trasportare da desideri, sogni,sprofondando nel vortice dell'oblio.L'Iter  è dolcemente alleviato dalle linee di basso di Hook e dalla batteria sempre presente di Morris.
"Closer",registrato a Londra tra il 17 e il 31 Marzo,esce postumo il 18 luglio 1980.L'atmosfera del disco ricorda l'ambientazione del componimento sepolcrale"Elegia scritta in un cimitero di campagna" del poeta settecentesco Thomas Gray ,in copertina è fotografato un paesaggio violentemente malinconico :la tomba della famiglia Appiani al Cimitero monumentale di Staglieno di Genova ,foto scattata da Bernard Pierre Wolff.
Ian Curtis non è più con noi,ma le sue parole sono immortali:LOVE WILL TEAR US APART AGAIN!!!!!!!



Dopo aver parlato dei Joy Division,voglio parlare di un altro gruppo new wave, dimenticato da i più ma vivo nei cuori dei fans:The sound.
I sound, a differenza dei Joy Diviosion non hanno mai raggiunto il successo, le loro canzoni hanno sempre vissuto nell'oscurità e non si sa bene perchè, ma d'altronde questo duro mondo ammette anche le ingiustizie. Il gruppo debutta nel 1980 con "Jeopardy ", che narra magnificamente la desolazione quotidiana, l'inquietudine, l'angoscia giovanile con una sincerità disturbante come nella lentamente dissonante Desire ("In my words...In my eyes...Can't you feel...The desire?"). Nel 1981 esce "From lion's mouth ", le canzoni hanno un tono melodrammatico, le chitarre sono dissonanti e taglienti e il basso è sempre in primo piano. Il successo non arriva, nonostante il talento melodico non resti inosservato: per "All fall down" si fa avanti la Wea. Il contratto con la major non dura molto, i Sound non riescono a sopportare i diktat discografici. "Volevano farci diventare i nuovi Genesis, e sentivamo di avere troppe pressioni attorno. Diventare un gruppo commerciale? Mai!”, spiegherà Michael Dudley. La band preserva la propria autonomia artistica, rifiutando le lusinghe di altre major e optando definitivamente per il mercato indipendente. L'Ep "Shock Of Daylight" (1984) viene così pubblicato per la piccola etichetta Statik.
"Shock Of Daylight" è un mini-album con sei brani, in cui riaffiora lo spirito inquieto delle origini. Nel 1985 viene pubblicato "Heads And Hearts". Il disco presenta un suono raffinato e decadente e contiene la bellissima Total Recall. Nel 1987 esce l'ultimo album dei Sound : "Thunder Up ". L'album racconta la disperata esistenza di uomo che lotta per dare un senso alla sua esistenza e salvare la sua band. Quest'uomo, Adrian borland, non ce la farà e il 26 aprile 1999 si suiciderà sotto un treno alla Wimbledon Station di Londra.

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