lunedì 1 novembre 2010

The count five














A volte per essere strani è necessario essere normali, è il caso dei Count five. La loro carriera è breve, pubblicano solo un disco, Psychotic Reaction. A parte la title track, l’album non ha successo, viene definito dalla critica specializzata un album mediocre, un album psychdelic rock datato anni sessanta come ce ne sono tanti. Che grande bugia! Già nella copertina i Count five dimostrano di non essere la solita band, magari mi sbaglio, ma non ho mai visto una band mettersi in posa per una copertina di un disco davanti ad a una buca, che potrebbe essere tranquillamente una tomba.Il disco non è un capolavoro,e non vuole nemmeno esserlo, i Count five compongono la loro musica divertendosi, è il caso di "Pretty big mouth" ( "bocca bella grossa ") : chi mai canterebbe “I ended up in the deep deep south/Makin’ love to the woman with a real big mouth!”, la risposta è semplice, un gruppo di ragazzi fuori di senno come i count five. I riff, le sonorità non hanno niente di speciale, ma forse è proprio l’estrema semplicità che li rende unici. Sì, avete capito bene, la semplicità è la chiave di tutto. Dove c'è scritto che bisogna complicarsi la vita con assoli super tecnici, talvolta basta poco per sconvolgere la storia della musica.


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