I Crawling Chaos nascono a Ashington, Nothumberland (contea inglese, ai confini con la Scozia) dall'incontro alla scuola locale tra Strangely Perfect (Martin Rees) e Doomage Khult (Jeff Crowe): due giovani con diversi interessi in comune: la musica, l'astronomia, i romanzi horror fantasy, i lati più oscuri della scienza e la scienza generale.
Strangely Perfect |
Doomage Khult |
Khult e Strangely condividono l'esperienza musicale e l'hobby per le più strane diavolerie elettroniche, ma è la passione per il movimento punk che li porta a formare un proprio gruppo: i Crawling Chaos, nome scelto in omaggio allo scrittore horror Howard Philips Lovecraft e al Ciclo letterario di Cthulhu, creato dallo stesso autore.
La band comincia a provare e registrare negli Attic Studios, la line up prevede oltre Khult e Strangely Perfect, Errol Dynamic (Eddie Fenn) alla batteria, Steve Mooth (Steve Smith) e Straight Dave (Dave Cook) che si alternano al basso, per poi lasciare la band quasi subito. Dopo la dipartita di Smith e Cook il gruppo alla ricerca di un nuovo bassista, scrive un annuncio dal tono ironico e sarcastico sull' "Evening Chronichle" (quotidiano edito in Newcastle) : " We are sick of straight jerks jacking it in". Holly (David Halton), proveniente dall'esperienza con i Nothin', entra nella band.
Alcuni brani dei Nothin' diventano poi parte integrante del repertorio dei Crawling Chaos. Il gruppo comincia a inviare vari demo alla Factory Records. Le due menti dell'etichetta rispondono in maniera radicalmente opposta agli impulsi sonori dei Crawling Chaos: se Martin Hannett si rifiuta di produrre la band, Tony Wilson, particolarmente impressionato dalle sonorità del gruppo, acconsente alla pubblicazione del primo singolo "Sex Machine" (1980). Dopo l'uscita cominciano i dissidi con la casa discografica, la Factory perde le copie originali delle registrazioni del primo LP della band, l'album viene quindi remixato in uno studio costoso di Newcastle e la data di uscita rimandata. Alla fine l'album esce sull'etichetta "Disque du Crepescule", succursale belga della Factory, dalle vedute più aperte, che solo un anno prima aveva pubblicato la compilation "The Fruit of the Original Sin", contenente artisti come DNA, sperimentatori no wave e Winston Tong, membro fondatore dei Tuxedomoon, band da sempre caratterizzatasi per l'estro avanguardista . Belga non è solo la casa discografica che pubblica l'album , ma anche l'artista che ne realizza la copertina : Denyse Willem. Tutta sembra filare liscio finalmente, se non che l'etichetta cambia il titolo dell'album, accorciandolo : da "The Gas Chair Clown" (anagramma di Crawling Chaos) a "The Gas Chair".
Holly |
"The Gas Chair" non risente minimamente dei disguidi di realizzazione, è un disco quanto mai lucido nella sua follia. La Factory non l'ha voluto pubblicare per paura di osare troppo. "The Gas Chair" non è il tipico album post-punk in stile Factory Records, i Crawling Chaos non sono certo i Joy division o i Cripsy Ambulance, forse la band a cui potrebbero essere minimamente paragonati sono gli A Certain Ratio, ma si tratterebbe pur sempre di un giudizio banale ed approssimativo. I Crawling Chaos raffigurano scenari tra realismo e surrealismo. In "Guinness" si annusa l'odore della pinta stracolma di birra e sembra di sentire gli stramazzi da pub, in "Macabre Royale" l'incedere lento ed obliquo degli arpeggi di chitarra suscita una sensazione in bilico tra suspense e timore, sopraffazione e alienazione. "Creamo Coyl" dai toni martellanti e ossessivi suona come la parodia perfetta di un jingle pubblicitario, "Arabesque", brano realizzato sul tavolo del salotto della madre di Strangely Perfect, è una pazza corsa psichedelica dal retrogusto arabeggiante. "Left hand path", altalenante nel ritmo e cadenzato nel cantato, richiama atmosfere, suggestioni "residentsiane". "Disierta Membra" nella sua strutturazione ricorda vagamente le suite prog: l'incipit è minimale, lo sviluppo è caotico ed improvviso. E sul finire "Harry", "Canadian Pacific" e "Breaking Down" presentano una forma canzone semplice e diretta, quasi delle ballate da cantare ai falò, ma da sbronzi.
Sito Ufficiale The Crawling Chaos qui